venerdì 3 agosto 2012

Il bacio della donna ragno: l'incontro di due anime fra le fredde sbarre di una prigione


Vediamo... rispondimi. Cos'è essere uomo per te?
Uhm... non lasciarmi mettere sotto i piedi... da nessuno, neanche dal potere... No, è ancora di più. Non lasciarsi mettere sotto i piedi è un'altra cosa, non è questa la più importante. Essere uomo è molto di più, è non umiliare nessuno, con un ordine, con una mancia. E' di più, è... non permettere che nessuno vicino a te si senta inferiore, che nessuno vicino a te debba soffrire.

Il bacio della donna ragno è uno di quei libri che leggi quasi per caso, fra un romanzo e l'altro, o su consiglio di qualcuno. E' anche uno di quei libri che ti lasciano dentro un'indefinita dolcezza mista a malinconia.
La storia è ambientata nell'Argentina degli anni '70, all'epoca della dittatura militare del generale Videla. La repressione messa in atto dalla dittatura portò all'immediata sospensione di tutte le libertà civili e sindacali. Ogni forma di opposizione, dalle associazioni ai movimenti politici fino ai gruppi ribelli fu duramente repressa. Migliaia di persone furono sequestrate, imprigionate, sottoposte ripetutamente ad abusi e torture di una crudeltà agghiacciante. Questi prigionieri non risultavano nei registri pubblici, i familiari non avevano modo di mettersi in contatto con loro e sarebbe stato anche pericoloso farlo. Finito il regime dittatoriale, di oltre 30.000 persone non si trovò più traccia; scomparsi, volatilizzati dalla faccia della terra come se non fossero mai esistiti. E' il fenomeno dei deseparecidos, una ferita ancora aperta per l'Argentina contemporanea.

Durante questo periodo in un carcere di Buenos Aires due uomini si ritrovano a condividere la stessa cella. Hanno due personalità agli antipodi: Luis Alberto Molina, omosessuale, è stato condannato ad otto anni per corruzione di minorenne mentre Valentìn Arregui Paz è un militante politico arrestato mentre dirigeva azioni di disturbo dentro una fabbrica.

William Hurt e Raul Julia interpretano Molina e Arregui nel film.
"In un certo senso siamo perfettamente liberi di agire come 
vogliamo l'uno nei confronti dell'altro. Mi spiego? E' come se fossimo in 
un'isola deserta. Un'isola dove forse resteremo soli per anni. Perché si, 
fuori da questa cella ci sono i nostri oppressori, ma qui dentro no. 
Qui nessuno opprime nessuno. L'unico elemento perturbante che c'è, 
per la mia mente... stanca, o condizionata, o deformata... 
è che qualcuno mi vuole trattar bene, senza chiedere niente in cambio."
Molina ha un carattere dolce, sognatore, intrinsecamente romantico. Amante dei film e delle storie d'amore viene spesso ferito dall'atteggiamento freddo del compagno. Arregui ha solide convinzioni politiche e crede nella sua missione al punto di non volersi affezionare a nessuno per paura che il regime possa usare i suoi sentimenti contro di lui. Sfrutta il suo tempo in prigione per studiare, per tenere allenato il cervello e aggrapparsi a qualcosa di concreto che gli impedisca di cedere alla paura. Perché Arregui, in quanto prigioniero politico è in possesso di informazioni a cui il governo è interessato e per questo viene ripetutamente sottoposto a delle torture. Non osa neanche andare in infermeria quando si ammala, per paura che possano drogarlo e interrogarlo.

Nella minuscola cella in cui sono rinchiusi, non esiste intimità o privacy. I due che forse fuori dal carcere non si sarebbero mai parlati in una situazione normale, sono costretti a farlo in questo conteso. Inoltre non c'è alcuna forma di svago tranne i libri per studiare concessi ad Arregui. Molina così propone all'altro di raccontargli, sera dopo sera, alcuni film d'epoca da lui visti. Dal racconto di questi film si sviluppa un dialogo, che li porterà a conoscere se stessi e ad approfondire il loro rapporto.


"Per un minuto solo, mi è sembrato di non essere qui... né qui, né fuori..."
"..."
"Mi è sembrato che io non c'ero, che c'eri solo tu."
"..."
"O che io non ero io. Che adesso io... eri tu."
La storia è interamente raccontata in forma di dialoghi fra i due. Un vezzo sicuramente derivante dalla professione di drammaturgo di Manuel Puig, l'autore. Non ci sono descrizioni in terza persona, tutto è raccontato e trasmesso dalle parole di Molina e Arregui, e talvolta qualche agente governativo. Scarne sono anche le informazioni sull'ambiente, o sul passato dei protagonisti, che emergono poco a poco andando avanti con la lettura.

Abbondanti di dettagli e vivide descrizioni sono invece i film, sempre riguardanti storie d'amore, che Molina racconta ad Arregui per farlo addormentare. Protagonista di ogni film è sempre una donna, una figura femminile bellissima ma tragica, infelice e sottomessa all'amato. Prigioniere della società che le circonda ma innanzitutto di sé stesse, ognuna di queste donne è destinata ad una fine tragica o ad essere testimone della distruzione del proprio amore.

Unica, significativa eccezione è rappresentata dalla storia d'amore fra una cameriera bruttina e un bellissimo ragazzo, sfigurato in viso durante la guerra. Segnato esteriormente e interiormente dagli orrori della guerra, abbandonato dalla fidanzata, il ragazzo si ritira a vivere in una casa isolata nel mezzo di un bosco. Uniche abitanti di quella casa sono una vecchia zitella che vive del ricordo del suo amore morto in un'altra guerra e la sua cameriera. Una ragazza brutta, innamorata del ragazzo dalla prima volta che l'ha visto e che continua ad amarlo anche se ha perso la sua bellezza. Lei si prende cura di lui, e il ragazzo le propone un matrimonio senza amore: rifiutati dal mondo, lui per la sua cicatrice e lei per il suo aspetto, non possono far altro che unire le forze e prendersi cura l'uno dell'altro. Lei accetta, ma nonostante il finto matrimonio, nell'isolamento del bosco, separato dalla società degli uomini, il ragazzo finisce per innamorarsi di lei. Incuranti dei giudizi della società e del proprio aspetto, i due scoprono l'amore vero, poiché amano l'uno l'anima dell'altro e non il guscio esterno che le racchiude.

Significativo è questo racconto fatto a metà del libro, che riflettere l'evolversi del rapporto fra Molina e Arregui. Inizialmente quasi freddi l'uno verso l'altro, barricati nelle proprie convinzioni e cortesi perché costretti dalle circostanze i due lentamente intrecciano un rapporto di amicizia e confidenza, che si trasformerà in un amore dolceamaro e puro. Arregui si prende cura di Molina quando questi si ammala, e Molina fa lo stesso quando è il turno del ribelle di ammalarsi. Nella forzata intimità della prigione i loro corpi sperimentano la malattia, riducendosi alle ombre di se stessi; impossibilitati a nasconderla, sono costretti a mostrare l'interezza della fragilità insita nel corpo umano. E il loro costante parlarsi, prima per passare il tempo e poi sempre più incessantemente per indagare e conoscere l'altro, svelerà l'uno all'altro il proprio animo.

"Io sento un bel calore nel petto, Valentìn, questo è il più bello. E la testa
sgombra, no, che stupidaggine, la testa come piena di un bel vapore
tiepido. Ne sono tutto pieno. Non so, forse è che... ti sento ancora... come
se mi toccassi.
"
(warning, leggeri spoiler) Le uniche due scene in cui i due fanno l'amore sono di una toccante bellezza. Niente viene descritto, al lettore viene solo fatto intuire tramite i dialoghi le emozioni dei due protagonisti. Non è tanto un atto fisico, quanto l'improbabile sfiorarsi di due anime in una reciproca ricerca di calore umano e consolazione.

Nel momento in cui la loro fragilità e la rispettiva solitudine diventano insopportabili, i due si cercano e si trovano. Improbabili amanti in un luogo destinato a soffocare ogni sincera emozione umana, i due scoprono un amore puro, delicato come una carezza, innocente come un bacio a fior di labbra. Come i due ragazzi nel bosco, dimenticano il proprio corpo, se non come mezzo per un'unione ancora più profonda delle anime. A riprova che l'amore e la felicità si possono trovare nel momento e nei luoghi più impensati.

Molina è all'apparenza lo stereotipo dell'omosessuale, delicato, effeminato e un po' codardo, alla ricerca della storia d'amore con un uomo più forte di cui prendersi cura. Talvolta, nell'impeto di un discorso sull'amore, gli capita di parlare di se stesso al femminile, poiché non percepisce se stesso come un uomo interessato ad altri uomini, ma come una donna. Eppure è proprio lui, con tutti i suoi difetti e debolezze, il primo a gettare una luce sul cuore freddo di Arregui, a prendersi cura di lui a discapito di se stesso.

"E' strano che uno non riesca a non affezionarsi a qualcosa... E'... come se
la mente secernesse sentimento, senza sosta..
."
"Credi?"
"Si, come un rubinetto chiuso male. E quelle gocce cadono dappertutto,
non si può fermarle.
"
Arregui viene presentato come un uomo forte dalle incrollabili convinzioni, che sacrifica tutto se stesso agli ideali politici. Secondo lui è un atto di debolezza, ignoranza e sottomissione non prendere parte alla lotta per i propri diritti, combattere per ciò in cui si crede. Ma sarà proprio lui il primo a cedere, ripetutamente, prima a causa della malattia che ne debilita il fisico e lo riduce all'impotenza, e poi quando maturerà la consapevolezza di combattere sì per un giusto ideale di libertà, ma che per farlo è stato costretto ad uccidere tutti i suoi sentimenti umani per evitare che potessero essere usati contro di lui.
Significativo di questo personaggio è il suo avvicinarsi a Molina innanzitutto da persona a persona, da pari a pari. Per sua stessa ammissione, non sa niente di cosa significhi essere omosessuale. Ma comprende che al di là delle preferenze sessuali una persona rimane una persona, con dei sentimenti e delle aspirazioni, e nel suo modo brusco ma assieme gentile comunica a Molina il suo desiderio di comprendere e non di giudicare:

Un momento Molina, ti sbagli di grosso, se io ti faccio domande è perché provo una... come posso spiegarti?”
Una curiosità, è questo che provi.”
Non è vero. Credo che per capirti abbia bisogno di sapere cosa ti succede. Se siamo in questa cella insieme è meglio capirsi, e io della gente con le tue inclinazioni ne so ben poco.”

"L'amore è così, imbellisce chi sa amare senza attendersi nulla in cambio."
L'edizione italiana, curata da Feltrinelli, presenta una copertina molto evocativa: una stanza buia, l'unico raggio di luce che entra da una finestra con delle grate e illumina un volto evanescente, efebico, di donna e uomo al tempo stesso. La storia è inoltre arricchita di lunghissime note a pié di pagina che riportano gli studi sull'omosessualità compiuti dalla psicologia da Freud in poi. Nessuna di queste note è conclusiva, assoluta, o pretende di fornire una risposta alla domanda “cos'è l'omosessualità” ma si limita ad informare il lettore lasciando che poi sia lui a trovare una risposta.

In conclusione, un libro indimenticabile. Io sono una forte lettrice, e pensavo di leggermelo in un giorno (240 pagine non sono molte, e il carattere usato è abbastanza grande). Invece ci ho impiegato molto più del previsto, sopratutto verso la fine, perché ogni frase doveva essere assaporata e assorbita lentamente. Dal libro sono stati tratti un omonimo film di Hector Bebenco, con William Hurt e Raul Julia, e numerosi spettacoli teatrali di successo.

E il bello di quando uno si sente felice [...]
è che sembra che sia per sempre,
che uno non si sentirà mai più infelice.”



Titolo: Il Bacio della donna ragno
Autore: Manuel Puig
Editore: Feltrinelli
Pagine: 240
Prezzo: 8,50

@ Daniela Guadagni, Dita di Inchiostro

4 commenti:

  1. mmm.. penso che potrei provarlo, anche se già il fatto di aver "stereotipato" l'omosessuale come effemminato e che vuole essere donna mi fa molto storcere il naso: io sono omosessuale sono uomo e amo gli uomini, punto. ò.ò diciamo che è la classica cosa che un po' mi innervosisce, ma al di la di questo il libro sembra interessante, il dramma dei deseparecidos è qualcosa che a me tutt'ora mi inquieta e al contempo incuriosisce moltissimo. ricordo che ho visto un film interessante anni fa, c'era pure un attore famoso, ma proprio non ne ricordo il nome, mi sarebbe piaciuto rivederlo. ._. comunque la frase a inizio post è bellissima e la tua recensione mi ha fatto incuriosire, quindi reupero il libro e il film!

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    1. Guarda uno dei punti di forza di questo libro è proprio quello di proporre si dei personaggi stereotipati, ma di riuscire poi ad andare oltre, di mostrarli come esseri umani. Era un rischio grosso, insomma un minimo errore e poteva venire una schifezza davanti alla quale storcere il naso MA invece è venuto proprio bene. Molina parla di sé al femminile nei momenti in cui racconta, rapito, cose per lui di estrema bellezza come l'amore. Inoltre devi considerare il periodo storico a cui fa riferimento; negli anni '70 l'unica visione sociale dell'omosessuale era l'effemminato. Di contro qui si usa si un personaggio effemminato, ma proprio per ribaltare questa stereotipo e metterlo sotto un'altra luce. Anche le note sugli studi psicologici dell'omosessualità a pié di pagina sono molto belle, alcune (come quelle di Freud) non sono all'avanguardia però ti permettono di capire com'è cambiata la percezione della società rispetto all'omosessualità negli anni.
      Sempre per il discorso dell'effemminato, non ho potuto metterlo perché erano spoiler grossi, ma proprio alla fine c'è un discorso bellissimo e significativo che Arregui fa a Molina su questo punto e che definitivamente uccide lo stereotipo :D
      Del resto se è piaciuto a me, che ho sempre sofferto poco questo tipo di personaggi, puoi fidarti ;D Il libro va oltre le apparenze e scava a fondo, molto a fondo. (ti consiglio più il libro del film però)

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  2. Io recupererò il film appena posso.
    Grazie alla tua segnalazione ho letto il libro e l'ho finito stanotte, e ho quattro cose da dire:

    1) Non hai messo il Kleenex Warning: ci sono stati alcuni passaggi che mi hanno commossa, perché non te lo aspetti, perché è tutto molto realistico e per certi aspetti brutale nel mondo storico che vivono. Capisco perché hai scritto che il libro è piccolo ma ci vogliono diversi momenti per assorbirlo. E una rilettura sull'ultimo capitolo che arriva come un aereoplano dirottato dritto contro la gola. Dall'interno.

    2) Una cosa che ho notato e che è fatta davvero bene: le note a pie' di pagina sembrano sciolte dal testo, o semplice commenti. Ma ho notato, leggendo quelle e rileggendo il passaggio cui sono allegate di volta in volta, che c'è una organizzazione pensata. Proprio perché in un primo momento non ti sembrano adatte a quel testo, danno da pensare: l'autore le ha messe lì per informare e al tempo stesso fare un "controcanto" e un "accompagnamento" al testo. Un modo di usare piani paralleli con intelligenza. Non mi stupisce che sia così bravo a dosare accenni e colpi di mano, a calibrare tutto sul filo del botta e risposta del parlato, e solo di quello, senza descrizione di scene da parte del narratore.
    Insomma, un libro che prende il 5/5 sia per contenuti che per tecnica, approvatissimo!

    3) Le scene d'amore. Come le costruisce, come le esprime. Come parla l'uno e come parla l'altro, come si incontrano, come si amano. E' una storia tra due persone che incarnano fino in fondo due "ruoli" e al tempo stesso sanno guardare al di là di questo. Il tutto filtrato anche dalla "finzione cinematografica", dai film. Con Arregui che mette il dito nelle pieghe delle ideologie all'interno dei film, e Molina che riesce a mantenere stretto il lato del "cuore".
    E di sicuro l'autore è con entrambi e alle spalle di entrambi.

    4) Io SO perché non hai detto niente in proposito, MA mi permetto di farci un accenno perché è un elemento di curiosità molto interessante: c'è una ragione dietro il titolo di questo romanzo, e vi colpirà in pieno stomaco. Da dentro. ;)
    Buona lettura lettori nostri <3

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    1. Ahah, nessuno aveva messo un Kleenex Warning per me, ma se ho sofferto io tutti devono soffrire! >:D *Evil Queen Mode ON*. Per il resto ti dò ragione. Pienamente.

      2) Esatto. Nelle note non c'è mai un atteggiamento del tipo "ho ragione io", è solo uno studio messo in punti strategici del romanzo e che aiuta la comprensione, o ti fa riflettere.

      3) Non potevo descriverlo meglio, brava. E' qualcosa di molto molto particolare, e finché non leggi il libro non afferri davvero il senso della cosa per quanto uno possa raccontartela

      4) Eh. Non ho voluto accennarla perché rischiavo di cadere in spoiler molto molto grossi e li mi fustigavo da sola XDXD

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