domenica 16 settembre 2012

Lo specchio del gesto: il codice dell'emozione in teatro






Questa domenica presentiamo un testo sulla danza e il teatro indiano. Una forma d'arte in movimento raffinatissima ed estremamente elaborata, con moltissime forme che simbolizzano eventi dell'anima e naturali: affascinante, seducente, anche se a tratti lontano dal nostro modo di guardare all'arte.
Anticipiamo quindi alcune considerazioni che faremo a proposito di un libro che abbiamo segnalato ("Passioni d'Oriente"), la scorsa volta, nell'elenco di suggerimenti per un Grand Tour d'Oriente. Lì troveremo interessanti riferimenti al teatro indiano e alle sue specifiche differenze rispetto a quello Occidentale... ogni cosa a suo tempo.

Adesso, vi presentiamo un'opera che vi farà incontrare la Bharatanatyam!

Ananda Coomaraswamy (1877 – 1947), il più grande esperto di storia dell'arte indiana, è stato il traduttore, in inglese, di un trattato importantissimo di drammaturgia indiana, l' Abhinaya Darpana, risalente almeno al XIII secolo e scritto da Nandikesvara. Stiamo parlando di quel che in inglese sarebbe diventato The Mirror of Gesture, e in italiano Lo Specchio del Gesto.


Un trattato sulla danza Bharatanatyam, la più antica forma di ballo, ritmo, musica e drammaturgia dell'India, tipica della parte sud, con il cuore nella città di Madras. Nel 1917 Coomaraswamy lo traduce dal sanscrito, proprio nello stesso anno in cui accettava di diventare curatore della prima sezione di arte indiana del Museum of Fine Arts di Boston. Coomaraswamy era attivo sin dal 1904, in cui aveva cominciato a pubblicare, e lo sarebbe stato fino alla sua morte. Con l'incarico ricevuto a Boston, sarebbe stato il primo ad allestire una mostra del genere in un museo americano. Negli anni 30' venne in contatto con l'opera di René Guénon, studioso fortemente prolifico di orientalistica, di cui condivise l'impostazione e che ricambiò la stima recensendo personalmente i contributi di Coomaraswamy. 



Sarebbe stato Brahma stesso a redigere, su richiesta degli altri dèi, i testi d'arte drammatica, affinchè ci fosse un quinto Veda di cui tutti potessero usufruire. Brahma si propone così di creare, "seguendo il moviemnto segreto del mondo", un quinto Veda "che contenga il significato di tutte le Scritture e che illustri tutte le arti". Il risultato è un dispositivo magnifico che permette di esprimere gli stati d'animo, che presenti un codice ben stabilito di gesti, espressioni e movimenti cui l'attore è legato in modo perentorio. In particolare le mani si flettono secondo diverse forme, chiamare mudrā ("sigilli"), richiamando il legame essenziale della danza tanto con il sacro quanto con la scultura, senza escludere (come storicamente non è ovviamente accaduto) una declinazione più estetica del genere teatrale.

Il trattato inizia con un'invocazione a Śiva, il danzatore per antonomasia nell'universo mitico e rituale indiano. Segue l'illustrazione degli elementi che occorrono per la danza, i movimenti della testa e i loro significati (come esprimere ebbrezza, orgoglio, pudore, finta indifferenza, stupore, e tutte le sfumature dell'anima umana), poi, illustrando sempre i relativi sensi e controparti emotive, quelli degli occhi, delle sopracciglia, del collo, i gesti a una mano e quelli a due mani. 

A questi ultimi è riservato ampio spazio nel libro, con delle immagini che mostrano concretamente il gesto in descrizione, fino ai capitoli che fanno corrispondere a essi le relazioni umane, le divinità celesti, i nove pianeti, gli Avatara di Visnu (detti anche Maha Avatara o Dasavatara), i Rakshasa (i demoni divoratori di carne umana), imperatori famosi, i Sette Oceani, i fiumi famosi, i Mondi Superiori e Mondi Inferiori, alberi, animali, le creature volanti e quelle acquatiche. Abbiamo riportato l'elenco completo dei tipi in cui sono catalogati i gesti delle mani per accennare alla estrema ricchezza di questo codice di danza ed espressione, un linguaggio completo che accenna a secoli di civiltà, con un amore puntiglioso per la compilazione completa, tipico della mentalità indiana.
Non diciamo di più, lasciando eventualmente ai curiosi il piacere di scoprire i significati speciali e specifici. Alla traduzione in italiano segue il testo integrale in sanscrito e un utilissimo Glossario.
Più che le parole possono i video, quindi... buona visione! 





Titolo: Lo specchio del gesto.
Autore: Nandikesvara.
Editore: CasadeiLibri (ecco il link alla loro pagina).
Pagine: 173.
Prezzo: 16,00.






@ Carla Righetti per Dita di Inchiostro.

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