mercoledì 21 novembre 2012

Appunti di Filosofia Numero #1: Fichte


Ovvero 
a metà tra una chiaccherata di filosofia
e un po' di lollaggio creativo...

Benvenuti nelle 

Ve gusta Gilgamesh-sama, eh?


Chiacchere filosofiche gilgameshiane di GilgAdmin


- 1 - 

Visto che il nostro ospite è nientedimeno che Gilgamesh di Fate/Zero, sarà un post molto... scenico! Anche se metto a disposizione i miei preziosissimi appunti di filosofia del liceo (avevo la media dell'8 e sono Chiarissima Dottoressa in Filosofia, vi basta come garanzia? Ebbene, sfruttatemi XD), e quindi c'è anche la parte seria. <3

La pura immagine della
serietà accademica.



- 2 -

Un commento fa bene all'anima e vi risparmierà dai fulmini di Gilgamesh (poi i gusti in fatto di pratiche sessuali sono cosa privata, in ogni caso questi fulmini non fanno bene!). 
Se leggete e usate quello che condivido, è buona norma ringraziare (anche se sono sicura che la maggior parte di voi lo faranno): il Dio ti vede, la sua punizione potrebbe essere tremenda, il/la Prof potrebbe interrogarti a tradimento o potresti scordarti tutto, o entrare in un universo parallelo con due lune in cui Kant era un festaiolo, Cesare Borgia ha conquistato il mondo, Diderot ha regnato sulla Francia e La Mettrie non è morto ingozzandosi con un pollo.
La tua interrogazione non andrebbe bene, per niente.
D'altronde, io sono qui per darvi una mano: è tutto a vostro vantaggio... Se avete domande, fate pure. <3


Lui ti vede.
Lo sa, se leggi e non commenti.

- 3 -

Una punizione che ha colpito persino me, visto che stavo per pubblicare questo post domenica scorsa e mi è saltata la linea in circostanze inspiegabili! 
Oh Gilgamesh, perdonami e illuminaci con la Tua magnificenza.

*_*

- 4 - 

Decine di colonne reggono un soffitto immerso nel buio.
Dopo aver camminato molto a lungo su tappeti di porpora cosparsi di rose, GilgAdmin arriva infine a destinazione: la Sala del Trono ha, come è giusto, un trono. Ma è vuoto. Il regale seggio è erto su decine (anche qui) di gradini, ai cui piedi bruciano nuvole di incenso.
GilgAdmin dà un'occhiata tutto attorno, alza i pugni e grida: "RESET!".


Ora siamo in un salotto, cuscini enormi ovunque, tende di damasco e tavolini bassi con pasticcini, sandwich, tè, succo e caffè e chi più ne ha più ne metta; per gli agitati, ci sono le tisane e le camomille. Per i golosi, la cioccolata calda con panna.
GilgAdmin si guarda attorno soddisfatta, accende un altro paio di lampade per rendere l'ambiente ancora più accogliente.
Appare Gilgamesh, con una morbida veste, lunghi drappeggi, tessuti in seta porpora e oro.

Gilgamesh: «Hai rovinato il mio scenario».

GilgAdmin: «Gilgamesh, non dobbiamo scagliare esecuzioni capitali, siamo qui per una chiaccherata. E poi c'era troppo incenso, e come mi sentivano seduta là sopra?».

Gilgamesh: «Il Trono non era certo per te».

GilgAdmin (slacciandosi la zip della felpa e legandosela attorno ai fianchi, sui jeans): «Bello mio, questo è il mio salottino filosofico, tu sei lo sponsor, il nume tutelare, io sto qui per accogliere anime sofferenti e riportarle al loro splendore originario».

Gilgamesh: « ... ».

GilgAdmin: «Nel caso volessi chiederlo: no, non puoi dissociarti. E adesso fai quello che fanno gli dèi».

Gilgamesh (scocca contro GilgAdmin un lungo coltello affilato, tutto d'oro): «Ovvero?».

GilgAdmin (schiva, recupera il coltello dalla parete e si taglia una fetta di torta al cioccolato): «Te ne torni invisibile e tuteli silenziosamente tutti noi».

Il glorioso dio, molto indignato, sparisce in un "puff".

GilgAdmin: «Kufufu, è divertente bistrattare il proprio sponsor ...». 

(poi cadde la linea telefonica per giorni e giorni...)....


- 5 -


Bene, sedetevi e servitevi tutti, benvenuti nel nostro nuovo e luccicante angolino da riempire come ci piace (le librerie e le mensole sono ancora vuote, aspettano solo le vostre domande, richieste, curiosità!).
Ero su twitter alcuni giorni fa quando ho notato il grido di disperazione di una povera fanciulla in balìa di terribili demoni: Hey, Keeray. La sfortunata si è trovata a studiare venti pagine di manuale su Fichte, scritte da Nicola Abbagnano, cosa che avrebbe mandato in agonia persino Hegel.

Così, spinta dalla misericordia divina (Gilgamesh sa come ricompensare i suoi fedeli), mi sono detta: "ho i miei appunti delle superiori, li condivido e potrebbero rischiarare un po' le idee a qualcuno". Ma soprattutto avevo voglia di condividere qualcosa di bello, che possa divertire anzitutto, perché, ragazze e ragazzi: la filosofia è uno spasso
Ci sono tantissimi insegnanti che fanno con amore il loro lavoro, ed essere professori nei licei non è una cosa facile (concedetemelo, è vero). Ci sono però molti altri (e sono molti, tristemente molti), che hanno intrapreso il percorso di docenza perché Filosofia non è una laurea poi così difficile e perché la via, fino ad alcuni anni fa, era complessa ma abbastanza lineare (adesso è lettaramente troncata, con liste d'attesa prossime all'infinito).
Che bisogno c'è di queste pagine?
Il bisogno di donare qualcosa di piacevole.
Visto che non sono una professoressa (chi direbbe "peccato" e chi "per fortuna", dipende :D), premetto che:

1) Gli appunti, che trascriverò in corsivo, sono le integrazioni tra le lezioni della mia Professoressa di liceo (grazie, Antonella) e il manuale di testo. Sono quindi

2) Le parti di introduzione e commento saranno ironiche gargantuesche. Insomma, ne parlerò come se fossimo faccia a faccia, tra amici. Siamo qui per divertirci, non scordiamocelo. Quindi parlerò a ruota libera, con commenti e battute. Il che non svilisce la materia (sarebbe un dramma se la filosofia si lasciasse svilire con così poco), che ho sempre preso con serietà, studiato di lena con interi pomeriggi e giornate a leggere, leggere e leggere e cercare di capire.
Va da sè che sarebbe bene non ripetere ai vostri Prof i miei commenti. XD Potrebbero non prenderla con la giusta ironia.


xxx Let's go! xxx

Anche Roxas
è pronto alla lezione
di filosofia.

La filosofia fichtiana (Idealismo) è affine a quella kantiana. Per Kant il noumeno era la cosa in sè, il concetto su cui avrebbero riflettuto Fichte, Schelling ed Hegel.
Secondo Fichte infatti alla filosofia kantiana manca una cosa essenziale: il principio unificatore di tutte e tre le Critiche. Ovvero Kant avrebbe fornito i dati del sistema filosofico da lui impostato, ma non ne avrebbe tratto la conclusione. Fichte si propone di colmare questa lacuna ma, così facendo, dà vita a una nuova dottrina: l'Idealismo.


Lo iettatore.
Ovvero, quando in "Avanti un altro!" sta andando tutto bene (si fa per dire...) e poi estrai lui dal pidicozzo... 

Colui senza il quale saremmo stati tutti meglio...

Pensavi d'aver capito qualcosa con Kant? Ecco, no, torna a zero e rifacciamo tutto d'accapo.
E se non rispondi bene alla domanda e non ti fai una vaga idea dell'Idealismo (non dico "capire" perché l'Idealismo.... è l'Idealismo, insomma, non voglio scoraggiare nessuno ma al liceo dovreste limitarvi a studiarlo con coscienza e sperare in un buon Professore...), non puoi capire il 60% della filosofia successiva.


Io penso che l'io puro di Diarmuid Ua Duibhne, il Lancer di Fate/Zero, sia abbastanza convincente da mettere a tacere tutte le critiche.


Quello che era per Kant l' "io penso" diventa, in Fichte, l' "Io-puro".
Diciamolo così:
Kant: Io penso 
Unità trascendentale delle categorie
Legislatore di una natura già esistente, si limita a organizzare e dare un senso.
Dio e uomo sono ben distinti.
Fichte: Io puro 
- Un io-penso completato
- Crea e pone la realtà in quanto principio primo e assoluto, una divinità
- L'uomo è dio.


Chiaro, no? XD


"Dottrina delle scienze"
L'obiettivo di questo testo è concretizzare e quindi completare la filosofia kantiana, realizzando:
- una scienza assoluta di tutte le scienze
- un sapere assoluto 
un sistema del sapere.


Il tassello che mancava era il principio primo, l'Io-puro.
L'Io-puro poggia su tre principi:
1) L'IO PONE SE STESSOFichte fa una rassegna di tutti i principi primi che sono stati presentati dalla filosofia:
a) Quello di "non contraddizione" aristotelico. Una realtà non può essere il suo contrario. A B.
b) Quello di identità.
Presentato per la prima volta da Wolff, anche se viene cronologicamente prima di quello di non contraddizione. A = A.
Fichte vede in questo una crisalide di principio primo, ma così com'è in Wolff il concetto presenta un problema: esso fornisce solo una necessità di ordine logico: "se A esiste, allora A = A", ovvero "se qualcosa esiste allora è uguale a se stesso". Manca ancora un concetto che lo renda un vero principio primo.

Se vi state chiedendo chi minchia è Wolff... non fatelo. Non vi aiuterà a capire quindi non chiedetevelo. XD
Porge rhum ai presenti e consiglia di mandare giù tutto d'un fiato e poi continuare a leggere. Le cose saranno più chiare, dopo.




A è il principio primo che si è autocreato e autoposto. L' Io-puro è soggetto e oggetto della propria creazione.
Pertanto, quando si parla del principio primo, non conta tanto che qualcosa esista, perché il fatto di esistere non dice niente su chi è stato il soggetto di tale venuta in essere. Conta allora qualcos'altro, l' attività: l'Io-puro non è un fatto, è un atto che si autopone, il risultato dell'infinita creazione di se stesso. Quindi l'Io-puro non "è", quanto: "tende a essere".
L'io è tutto. Niente esiste al di fuori dell'io.


Io mi chiedo a cosa serva drogarsi, sul serio. 
Un trip mentale del genere non te lo garantisce nessun composto naturale o chimico.
Siamo sul blu tornado.

Avanti, Sua Magnificenza vi sorride e vi sostiene.




2) L'IO OPPONE IN SE STESSO UN NON-IO.
"In se stesso": niente va oltre l'io, tutto è nell'io."Non-io": il contrario dell'io, implicitamente compreso nella rappresentazione mentale dell'io.
Poichè l'Io-puro è attività, in quanto tale deve presupporre di star agendo su "qualcosa". Questo "qualcosa" è il suo polo dialettico. Per "dialettico" intendiamo che se penso all'aggettivo "grande" in modo implicito tengo presente anche il concetto di "piccolo", perchè sono due opposti, due poli.
Io-puro: soggetto, pensiero, coscienza, spirito.
Non io: oggetto, natura, realtà, corpo. Concretizzazione dell'Io-puro.

A Fichte non piaceva vincere facile.
Ora: siete arrivati fin qui, non potete morire adesso. 
Prendete un respiro profondo, leggete prima tutto, poi rileggete: è più facile di quello che sembra. Schematico ma efficace per orientarsi.


3) L'IO OPPONE IN SE', A UN IO DIVISIBILE/LIMITATO UN NON-IO DIVISIBILE/LIMITATO.
L'Io-puro e il Non-io si incontrano. Sono entrambi senza limiti, infiniti. Dalla loro interazione nasce una limitazione reciproca. Essa è l' io empirico.Di cosa si tratta dunque, quando parliamo di io empirico:
- il frutto dell'incontro dell'Io e del Non-io.- individualità che è spirito e allo stesso tempo corpo, soggetto e insieme oggetto, coscienza e inconscio.- coscienza individuale (mentre l' Io-puro è la coscienza universale).
Ha due attività tipiche:
A) Conoscitiva.
Come si declina la conoscenza per l'Idealismo? Mettiamola a confronto con altre due visioni:
a) Realismo. Tra il soggetto e l'oggetto c'è ineguaglianza: il soggetto arriva a conoscere solo attraverso l'adeguazione alla realtà studiata. b) Criticismo. Il soggetto è legislatore dell'oggetto (attraverso le forme pure, le categorie a priori della sensibilità e dell'intelletto). c) Idealismo. La realtà è creazione dialettica del soggetto. Ovvero, abbiamo una immaginazione produttiva: l'io pone il non-io in maniera inconsapevole. Quindi il soggetto empirico desidera conoscere la Natura e, cadendo nell'errore del realismo, la crede indipendente da lui. L'io empirico, nella forma del singolo pensiero, deve ripercorrere alcune tappe per giungere alla verità ultima. Essa è quella dell'Idealismo: la realtà non è qualcosa di esterno, bensì una produzione dialettica dell'io.
Le tre correnti possono essere viste come infanzia (Realismo: si crede nell'esistenza di cose che non esistono), adolescenza (Criticismo: la realtà esterna dipende dalle leggi formulate dal soggetto) e maturità (Idealismo).
"Implicito" è un termine importante. Infatti è in modo implicito che l'Io pone il Non-io: la Natura, che è emanazione della coscienza, viene considerata, ad un primo approccio, come qualcosa di differente dal soggetto, dall'uomo.
In questo sistema convivono tanto la libertà quanto la necessità: l'Io si pone liberamente ma, quando si pone, non può non porre anche il Non-io.


B) Morale.
Secondo la posizione kantiana, sembra essere l'io a determinare il non-io: l'azione morale ha luogo quando l'io (la ragione) domina il non-io (gli impulsi).


Kant:- L' attività morale è libertà dalle passioni.- Può quindi compiersi pienamente solo durante la vita dopo la morte.


Fichte:- L'attività morale è tentativo di dominio delle passioni[Piccola nota sul Romanticismo, che iniziava proprio in quegli anni a esprimersi in Europa. Ritroviamo, in questa  concezione della morale di Fichte, lo Streben del Romanticismo, la tensione inesauribile verso l'infinito, quella caratteristica essenziale dell'uomo. Il sentimento relativo è la Sehnsucht, sentire la propria vita come struggente desiderio, che è insieme mancanza e vagheggiamento del mondo metafisico.
A questi due concetti chiave del Romanticismo sono legati il titanismo, l'ironia (nostalgica), l' evasione (viaggi nel tempo o nello spazio alla ricerca di esperienza straordinarie), la figura del viandante e del pellegrino, colui che desidera il desiderio, tanto come colui che ricerca al di fuori di sé (evasione) e all'interno di sé (prova a sanare un dissidio interiore).La filosofia di Fichte è esponente ed espressione di quella tensione e desiderio dell'infinito che caratterizza tutto il Romanticismo].- Può realizzarsi in questa vita. Il dominio assoluto non esiste.


La vera libertà, per Fichte, è "farsi" liberi, e non essere liberi (Kant).


Ecco che la Natura è quindi il polo dialettico  che permette e stimola l'attività morale dell'uomo.


    ... Distribuisco cioccolata e mi tengo pronta per la rianimazione delle vostre povere anime.

Lo so.
Non è facile. XD


@ Carla Righetti, per Dita d'Inchiostro.

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