mercoledì 31 ottobre 2012

Nightmare Before Christmas: il sogno gotico horror che tutti amiamo!


« È stato molto tempo fa,
più di quanto ora sembra,
in un posto che, forse, nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi... che cominciare dovreste! »





Nightmare Before Christmas è un talismano nelle ossa. Oltre a essere stato il film d'animazione che, a partire dal 1993, ha fatto morire di paura fratellini e sorelline più piccole, ha segnato la storia dei più grandicelli che hanno avuto la buona stella di vederlo.


Ma come, non ne sapete nulla?



Tu sarai incantato
avrai visto e toccato
il più grande terrore che c'è! 





Oggi, 31 Ottobre 2012, benvenuti ad Halloween Town.
Sono passati quasi venti anni dall'uscita di questo fantastico film d'animazione, eppure io, ogni volta che lo guardo, lo trovo bello, bello e ancora più bello.

Nightmare Before Christmas (lo abbrevieremo NBC) è un film d'animazione, ideato e prodotto da quel geniaccio di Tim Burton, e una spropositata, esplosiva e brillante carica di spasso. 

Spasso, spasso, spasso ragazzi!
Fantasmi, lupi mannari, zombie,
mostri viscidi mostri mummificati
venite!


domenica 28 ottobre 2012

Leafie - La Storia di un Amore


Se sei un appassionato di animazione, ogni tanto è doveroso distaccarsi dalla triade giapponesi-americani-europei e sperimentare paesi e visioni nuove. In questo caso ho deciso di provare un film d'animazione coreano, da poco sbarcato in Italia e passato quasi in sordina (purtroppo). Non avevo mai visto film d'animazione prodotti in Corea del Sud, ed ero molto incerta sul risultato. Poi ho guardato il trailer e mi sono innamorata, ancor prima della visione.

Leafie – La Storia di un Amore è uno di quei film che ti guardi portandoti appresso la scatola dei kleenex. E cioccolato, tanto cioccolato. Anche un'amica che singhiozzi con te durante la visione fa comodo, sopratutto perché alla fine senti il bisogno di abbracciare qualcuno (non guardatelo da soli!).

La trama. Diretto da Oh Seung-Yun, Leafie, in originale Madangeul Naon Amtak, è un lungometraggio animato ispirato all'omonimo romanzo per bambini di Hwang Sunmi (ancora inedito in Italia, ci mancherebbe!).

La storia narra la vita di Leafie, una giovane gallina rinchiusa fin dalla nascita in un allevamento assieme a centinaia di sue simili. Costretta a produrre uova sino allo sfinimento dentro la sua gabbia, l'unica gioia della vita di Leafie è osservare il pezzetto di cortile esterno visibile dalla sua posizione e i suoi abitanti. La giovane gallina non è mai stata fuori dalla sua gabbia, e tutto ciò che conosce del mondo è quel piccolo spiraglio che inizia a bramare sempre più intensamente.

Leafie, mentre osserva il mondo al di fuori della sua gabbia.
Il sogno di Leafie è quello di uscire, camminare sentendo l'erba sotto le zampe, stringere amicizia con gli animali da cortile che le sembrano così liberi e covare le proprie uova. Quando la sua sete di libertà diventa troppo grande, Leafie mette a punto un audace piano di fuga: rifiuta il cibo per tre giorni in modo da assumere un aspetto deperito, affamandosi fino al punto di svenire e fingersi morta. Il corpo della gallina viene rastrellato assieme ai cadaveri (veri) delle sue simili e scaricato nel bosco, preda degli animali selvatici.

venerdì 26 ottobre 2012

"Inheritance" - Ovvero Batman se l'avesse scritto l'Anne Rice (quasi)


Oggi la Neme ripesca per voi dal suo scaffale delle stranezze (perché, ammettiamolo, se non è particolare la Neme non lo recensisce), una cosa davvero sfiziosa.
Ovvero--- avete mai letto un libro tratto da un fumetto?
No?
Bene, accomodatevi, di posti liberi ce n'è a bizzeffe. Sulla cattedra, potete vedere, c'è una copia di un libriccino tascabile ma erto di pagine color grigio scuro, riempito fitto-fitto e con una copertina a matita ed acquerello con composizione tipicamente da comic-book.
Avete davanti “Inheritance”. Che, al contrario di quanto molti di voi potrebbero immaginare, non è una fanfiction elevata a posteriori ai ranghi di letteratura. Si tratta di un romanzo commissionato, pubblicato ed approvato dalla DC comics stessa, e scritto da una delle sue sceneggiatrici più quotate: Devin Grayson (Grayson, come Dick Grayson), per inciso, la prima donna a diventare scrittore regolare di punta di un'importante serie di Batman.

Come si evince dalla copertina, la storia ruota attorno alla figura di Batman.
E Freccia Verde.
Ed Aquaman.
E soprattutto – anche se questo non si evince né dalla copertina né tantomento dal blurb sul retro – “Inheritance” parla di Arsenal, Nightwing e Tempest, meglio conosciuti al tempo come Speedy, Robin I e Aqualad, membri basilari del primo team dei Teen Titans nonché sidekick storici.

“Inheritance” è un romanzo di difficile reperibilità, e che non è mai stato tradotto nel Bel Paese. In parte sicuramente perché è un genere troppo peculiare: i comics non sono certo un fenomeno-di-massa-stile-di-vita da noi come lo sono negli USA! Eppure sono pronta a scommetterci il pennino e la boccetta di china che un po' della colpa va anche a quella “controversia in sordina” che il libro è riuscito a creare tra i fan.
Perché controversia, e perché in sordina? Beh, perché nonostante se ne parli molto, nessuno lo conosce. Il libro riesce al tempo stesso ad essere di nicchia e commerciale, molto famoso e totalmente sconosciuto, osannato e ridicolizzato, tacciato di fanfictionismo, nonché di essere il “delirio di una fangirl”. È amato dalle slasher ma anche odiato dalle slasher, e non oso pensare al commento dei non-slasher.
Perché il romanzo, sebbene sia parte ufficiale del canon, è innegabilmente permeato da toni e temi slash.



mercoledì 24 ottobre 2012

Le Cronache della Folgoluce volume 1: La Via dei Re


Rimpiango i giorni precedenti all’Ultima Desolazione. L’epoca prima che gli Araldi ci abbandonassero e i Cavalieri Radiosi si rivoltassero contro di noi. Un tempo in cui c’era ancora la magia nel mondo e l’onore nel cuore degli uomini. Il mondo divenne nostro e noi lo perdemmo. Pare che nulla costituisca una sfida per le anime degli uomini quanto la vittoria stessa. Forse quella vittoria è stata un’illusione fin dall’inizio?

Capita alle volte, durante una lunga carriera come lettrice, di incontrare uno o più libri che riescono a spedirti una scarica di piacere (letterario) dritta al cervello. Mentre le tue sinapsi si autodistruggono per la troppa felicità, tu saltelli come un coniglio sotto anfetamine per la stanza borbottando frasi incoerenti sulla falsariga di OMG OMG PERCHE' NON TI CONOSCEVO OMG OMG C-A-P-O-L-A-V-O-R-O!! Passato l'impatto iniziale, quel momento di accecante delirio che ti toglie la facoltà di intendere e di volere, guardi il libro che ancora stringi fra le mani e inizi a sudare. Sai che quel volume, all'apparenza così innocuo, potrebbe essere l'inizio di un delirio che ti accompagnerà per tutta la vita. Un “Always” alla Harry Potter, per intenderci.

Ma sai anche che è troppo tardi per scappare.

Copertina inglese del libro.
E così, con l'animo sereno di un kamikaze che sa di aver messo in ordine tutte le sue cose ed è pronto al sacrificio più estremo (più una sniffata non molto discreta alle pagine, in modo che l'odore di inchiostro ti droghi abbastanza da farti dimenticare la follia che stai per compiere), prendi una decisione. Tu comprerai – e leggerai – tutte le opere di quell'autore. Ma tutte tutte tutte, eh. Anche a costo di fare le peggiori follie. Se suddetto autore metterà all'asta su ebay la lista della spesa compilata di suo pugno ebbene, sarà tua.

Poco dopo il suicidio del tuo portafogli, prendi un'altra decisione. Non ti basta più aver comprato e letto ogni opera del suddetto autore, no. Tu devi diffondere il suo nome ai quattro angoli del globo, e convertire le masse.

Ed ecco come sono finita a recensire La Via dei Re di Brandon Sanderson, il primo volume di una serie fantasy di dieci libri, Le Cronache della Folgoluce. Come avrete intuito dal mio breve (e delirante) prologo, noi di Dita D'Inchiostro recensiremo ogni libro di questo autore esattamente come stiamo facendo per Walter Moers (Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu, Ensele Krete... ricordate?). Ma bando alle ciance e iniziamo con la parte migliore, cioé...

Szeth, illustrato da Ben McSweeny.
"Abiti bianchi per un assassino erano una tradizione
tra i Parshendi. [...] Bianco per mostrarsi audace.
Bianco per non confondersi nella notte. Bianco per
dare un avvertimento. Poiché se stavi per assassinare
un uomo, a lui era concesso vederti arrivare.
"
La trama! La storia si apre con un preludio che narra la fine dell'Ultima Desolazione. “Desolazione” è il termine usato per indicare le guerre fra gli uomini e i Nichiliferi, una razza sconosciuta di cui si sa ben poco. Ad ogni Desolazione la razza umana viene quasi completamente annientata, e occorrono diversi secoli per rimediare alla devastazione causata dai Nichiliferi. A supportare gli uomini in queste battaglie, vi sono i dieci Araldi, misteriosi individui dotati di poteri soprannaturali e scambiati per divinità dagli esseri umani. Gli Araldi, legati da un giuripatto, sono costretti a combattere e al termine di ogni Desolazione debbono tornare in un misterioso “luogo di eterna sofferenza” in attesa di rinascere nuovamente. Al termine di quella che poi verrà ricordata come l'Ultima Desolazione, miracolosamente, sono sopravvissuti ben nove Araldi su dieci. Devastati da millenni di sofferenze, i nove Araldi attuano quello che verrà poi ricordati dagli uomini come il Tradimento: abbandonano le proprie armi e il Giuripatto, costringendo il decimo di loro (non presente perché già morto, e quindi diretto verso il luogo di eterna sofferenza) ad assumersi l'intero peso del loro compito.

domenica 21 ottobre 2012

Le benevole: i demoni ululanti del Nazionalsocialismo


Il nazionalsocialismo era una filosofia integrale, totale, una Weltanschaung, come dicevamo noi; ognuno doveva potervisi ritrovare, doveva esserci posto per tutti. Ma era come se in quel tutto fosse stata praticata a forza un’apertura e vi fossero stati introdotti tutti i destini del nazionalsocialismo, per un’unica via, senza ritorno, che tutti dovevano percorrere, sino alla fine.


Opera per orchestra, architettura la cui chiave di volta di un arco rovesciato, verso l’inferno, trattiene la struttura dallo sgretolarsi e sprofondare nelle gole di fuoco e fumo, è un assolo: attraverso gli occhi di una SS, narrazione dell’essere stati una SS in quegli anni di luce e buio assoluti, umani e inumani, stretti tra le passioni più represse dell’uomo moderno e il mito di una volontà e di un’azione d’acciaio. Superamento di tutti i confini di qualsiasi possibile vita civile, frantumazione del valore, affermazione dell’estremo, volo pindarico di esistenze aggrappate alla vita, canto omicida sulle corde di strumenti spezzati.

Mi fissava coi suoi grandi occhi sorpresi, increduli, occhi da uccello ferito, e quello sguardo mi si conficcò dentro, mi aprì il ventre e ne fece uscire un fiotto di segatura, ero un volgare pupazzo e non provavo niente, e al tempo stesso volevo con tutto il cuore chinarmi e ripulirle la fronte dalla terra e dal sudore, accarezzarle la guancia e dirle che andava tutto bene, che tutto sarebbe andato per il meglio, invece le sparai convulsamente un colpo alla testa, il che dopotutto era lo stesso, per lei in ogni caso se non per me, perché io al pensiero di quell’insensato scempio umano era invaso da una rabbia immensa, smisurata, continuavo a spararle e la sua testa di era spaccata come un frutto, …


Le benevole è la bocca aperta sull’abisso senza ritorno, un viaggio impossibile eppure realizzato attraverso anni e momenti cruciali della storia tedesca e mondiale, nel tunnel più bui della guerra e dell'omicidio. Biblico nella cadenza della tragedia e dell’orrore, testamento scritto di proprio pugno da un sopravvissuto a se stesso e all’osceno di cui ha fatto parte, lucido e non pentito narratore di quello che è stato. Un uomo che adesso vive in Francia ed è direttore di una fabbrica di merletto, che ha una famiglia, che vive portando con sé un bagaglio di ricordi pesanti e duri, che decide di mettere su carta, per se stesso.
Le benevole, come Le Eumenidi di Eschilo, ovvero le Erinni che si sono trasformate in dee legate alla città, dee della Giustizia. 


venerdì 19 ottobre 2012

RIN-NE, gli shinigami secondo Rumiko Takahashi


Oggi su Dita D'Inchiostro parleremo dell'ultima fatica di un'autrice molto conosciuta ed amata: RIN-NE di Rumiko Takahashi. Se non l'avete mai sentita nominare, allora dovete aver vissuto sulla luna negli ultimi trent'anni e mi dispiace molto per voi. (Bella vista però).

Rumiko Takahashi è un'autrice che, direttamente o indirettamente, ha plasmato l'infanzia e l'adolescenza di molti otaku, sia giapponesi che occidentali, con opere come Lamù, Maison Ikkoku (Cara dolce Kyoko), Ranma ½ e Inuyasha. Ognuna di queste opere ha avuto una serializzazione lunghissima e una trasposizione animata di successo. (L'unica eccezione è One Pound Gospel, una serie in quattro volumi da cui è stato tratto solo un misero OAV di 55 minuti... oh beh, in ogni grande famiglia c'è la classica pecora nera.)

Dopo il grande successo ottenuto con Inuyasha, una delle sue opere più “mature” sia per i temi che per il grado di violenza, la cui serializzazione è durata ben dodici anni, la Takahashi si è presa una meritata pausa durata qualche mese. Fino all'aprile del 2009, quando è tornata alla carica con RIN-NE.


La trama. Quando Sakura Mamiya era molto piccola, durante una passeggiata in montagna si perse e finì nel mondo degli spiriti. Lì una signora molto gentile la aiutò a ritrovare la strada per il mondo degli uomini, ma contemporaneamente per il suo bene le bloccò i ricordi di quell'esperienza. L'evento tuttavia non fu senza conseguenze. Infatti da allora Sakura ha la capacità di vedere gli spiriti delle persone morte. Ormai adolescente si è abituata a vedere le cose più strane, e non dà molto peso al fatto di essere l'unica ad accorgersi della presenza di Rinne Rokudo, un suo compagno di classe che non si presenta mai a lezione, scambiandolo per un fantasma. In realtà il ragazzo è per metà uno shinigami, un Dio della morte con il compito di placare le anime dei defunti ed aiutarle nel trapasso verso l'aldilà.

mercoledì 17 ottobre 2012

Il supplizio del legno di sandalo: Mo Yan e l'anima perduta della Cina


Il supplizio del legno di sandalo è un romanzo che affonda le radici nella terra ricca, morbida e insanguinata della Cina del Novecento. Sia perché le vicende sono ambientate a inizio del secolo, sia perché l'autore, Mo Yan, combatte con la penna, in modo indiretto e abile, le repressioni d'acciaio che il Governo cinese impone tutt'ora agli intellettuali. 

Se il nome dell'autore non vi suona nuovo, è perché ha vinto la settimana scorsa il Premio Nobel per la Letteratura 2012. Noi di Dita d'Inchiostro ci eravamo aspettate vincitore Haruki Murakami, di cui è uscito ieri la terza e ultima parte del romanzo 1Q84 (che recensiremo in un tempo da record, e citiamo qui perché troviamo che davvero meritasse anche lui questo Nobel). 
Le ragioni per assegnare il Nobel letterario a Mo Yan sono, però. lampanti. Basta leggere uno dei suoi romanzi.
Vi segnaliamo l'intervista de La Stampa a Mo Yan, che vi farà conoscere un po' meglio come e perché scrive.  


Per essere uno che si è dato un nome significante "non parlare", (cinese tradizionale: 莫言, pinyin: Mò Yán), Guan Moye (管谟业) parla, eccome. Anzi, scrive. 
Una intensità di temi e di stile che non vedevo dai tempi di Le benevole di Jonathan Littell. L'autore è nato a Gaomi (lo stesso villaggio, nella provincia di Shandong, in cui è ambientato Il supplizio del legno di sandalo), nel 1955. E' il primo cinese a ricevere il Nobel residendo in madrepatria. 
A differenza di altri letterati cinesi, tra cui Gao Xingjian (che ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2000) Mo Yan ha deciso di restare in Cina e continuare a scrivere in madrepatria.
Altri romanzi dello scrittore sono Sorgo Rosso (1987), dal quale è stato tratto il film omonimo, Grande seno, fianchi larghi (1996)Le sei reincarnazioni di Ximen Nao (2006).



domenica 14 ottobre 2012

Di tutte le ricchezze: amore e musica di Stefano Benni


Lascia che in diversa musica racconti
di me vivo tra le vive cose
lascia che io sia il tuo miglior sguardo
il tuo cuore e le parole che scegli
oggi il vento autunnale spoglia gli alberi
dei ricordi ardenti dell'estate
a terra li confonde, ma noi sappiamo
che ciò che è narrato a noi rimane.



Stefano Benni mette in musica una nuova melodia, plasmandola in parole di pura delizia: conoscevo lo scrittore sin dai tempi che una supplente di liceo mi consigliò Elianto, uno dei romanzi che ho più amato, in quegli anni. L'unico che per la forma, lo stile e il carattere dell'autore, abbia davvero bevuto e sorseggiato, parola per parola, senza se e senza ma, il racconto di vari personaggi stranissimi e del bambino che tutti loro si ritrovano a dover salvare, affinché lui, poi, salvi tutti loro (mi fermo qui perché rischierei di scrivere tutto di Eliano e poi dirvi: "bene, capito che autore è? Il romanzo di cui volevo parlarvi ha questa atmosfera di incanto e volo).
Con grande amore vi presento dunque la recensione della sua ultima opera. Dopo la recensione di Daniela sul romanzo di una ragazza esordiente (Comunque vada non importa, sentite già come suona bene il titolo, ma mi fermo qui, dategli un'occhiata e fiducia!), tocca a me preparare qualcosa di buono cui non so proprio resistere, una di quelle delizie che stai ore e ore a cucinare e poi mangi nel giro di poche ore.
Di tutte le ricchezze lo trovate in libreria tra le novità, con una sgargiante copertina rosso tango e, disegnati, un uomo di una certa età e una bellissima giovane dai lunghi capelli biondi. Lui sembra proprio un professore, vero?

venerdì 12 ottobre 2012

Le Sculture di Libri di Korzer Robinson - a "deconstruction of nostalgia"


L'arte.
L'arte è tutto, e tutto è arte. E no, la Neme non si è (ancora) fusa il cervello a furia di photoshoppare.
Semplicemente, ho scelto di aprire l'articolo partendo un po' (tanto) alla larga. Perché ci tengo a sottolineare come l'arte si sia evoluta nel tempo. Col termine “arte” non ci si riferisce più solo (“solo” dice lei...!) alle creazioni classiche: ovvero ciò che possiamo produrre con matite e pennelli, cesello e carboncino, argilla e marmo pregiato, o con fili intrecciati che formano complessità geometriche da mozzare il fiato, o ampie scene campestri dai toni scuri e setosi.
Ormai, sotto il nome di arte, possiamo trovare tante e differentissime produzioni. Le sculture di ghiaccio o quelle di sabbia, imponenti ed effimere al tempo stesso, per esempio. Oppure quei disegni mobili che si fanno spargendo uno strato sottilissimo di sabbia su una superficie luminosa ed immergendovi i polpastrelli. Arte sono i dipinti digitali, gli origami, i murales fatti con la vernice spray, i treni ricoperti con la vernice spray.
L'arte dell'epoca moderna è varia ed innovativa, ed in questo oceano di artisti, vorrei presentarvene uno assolutamente unico, non solo per bravura ed originalità, ma anche perché è il primo e solo esponente di questa particolare forma creativa.
L'artista in questione è Alexander Korzer Robinson.
La sua arte?
Le sculture di libri.

Una piccola avvertenza è d'obbligo: se siete dei cultori della “carta stampata”, la vostra prima reazione,d'istinto, alle immagini contenute in questo post potrà essere la seguente:
OMMIODDIOHATAGLIATOUNLIBROOMMIODDIOOMMIODDIOPERCHEEEEEEEE'.
Tranquilli.
È normale.
Ed è anche normale che quella prima nota di stranito stupore venga eclissata dal moto di meraviglia. Non sentitevi in colpa, quindi, se dopo 2.5 secondi non vi dispiace più per la sorte di questi libri. Hanno avuto una morte onorevole. Per citare l'artista, i libri, “che il passare del tempo ha defraudato del loro valore utilitaristico”, sono rinati a nuova vita. Sono passati dall'essere “strumenti di conoscenza del mondo” a “mezzi per ottenere una conoscenza più intima di noi stessi”.
Il che suona proprio bene.
O no?
Ma vediamo la cosa nel dettaglio.

mercoledì 10 ottobre 2012

Comunque vada non importa, il romanzo d'esordio di Eleonora C. Caruso


Con questo post raggiungiamo (non contando gli extra, le preview, i reportage dal romics e le anteprime mensili) le quaranta recensioni su Dita D'Inchiostro. Non tantissime certo, ma è comunque un traguardo importante per il nostro piccolo blog, e proprio per questo vorremmo parlare di un'opera per noi molto importante.

Comunque vada non importa è il libro di esordio di Eleonora C. Caruso, uscito nel mese di settembre in tutte le librerie grazie ad Indiana Editore. Eleonora (mi perdonerà se la chiamo con il nome proprio) noi di Dita D'Inchiostro l'abbiamo conosciuta come Caska Langley, scrittrice di fanfiction, precisamente nei primi anni duemila. Già allora il suo innegabile talento come scrittrice la metteva in risalto rispetto agli altri autori di fanfiction: potrei citarvi a memoria intere scene da Profondo come il mare, Little Earthquakes o Little Boxes e pure commuovermi un po'. (Qui il suo archivio personale di fanfiction, se volete avere un assaggio dello stile di Caska).

Il nostro rapporto è sempre stato quello fra una bravissima ficwriter e dei fan un pò esaltati (la Caska ha pubblicato un nuovo capitolo di Boxes!! Chiama subito e disdici il ristorante, stasera non si esce. Cosa dici, è il mio compleanno? Macchisenefrega!! ← true story.) Perciò quando circa un annetto fa annunciò sul suo blog che stava lavorando ad un libro, siamo quasi morte di felicità. Magari morire no, ma una serata in chat a rimbalzare metaforicamente per la stanza come conigli si.

Ho guardato per la prima volta nella spaccatura dentro di me, la
differenza fra quello che sono e che sento di essere, una persona
piena di storie all'interno, esperienze, persone che ho conosciuto
e luoghi in cui ho vissuto, e poi, all'esterno, solo questo: una ragazza
sola, e con centoquattro bic.
Non sapete cosa abbiamo fatto per mettere le zampe sulle nostre copie. I commessi di due librerie differenti ci hanno quasi buttato fuori a calci per l'esasperazione, ed era solo la terza o quarta volta che chiedevamo 'è arrivato?'. E proprio per questo, ci teniamo a fare una recensione obbiettiva. Perché è un libro bellissimo, e la sua autrice merita di più di tre pagine di deliri da fan (lo abbiamo fatto, non dubitatene, ma in altra sede xD). Iniziamo quindi!

La trama. Solitamente ci piace riassumere le opere che recensiamo usando parole nostre. Ma, in questo caso, il riassunto sul retro di copertina del libro è perfetto (un plauso all'editore, un caso del genere non mi era mai capitato), e quindi un po' a malincuore ci limiteremo ad un banale copia-e-incolla:

Darla vive arenata sul divano di casa, incollata al computer, esce solo per andare in fumetteria. Manga e cartoni giapponesi sono il suo universo, veri e propri oggetti salvifici, le uniche coordinate per lei valide. Tra Twitter, social network e battute al vetriolo, a ventidue anni si è asserragliata in un fortino apparentemente inespugnabile, chiudendo fuori un padre con cui non riesce a dialogare, il fratello Andrea che l’ha sempre messa in ombra, un’università che non ha nulla da offrirle. Ma quando Andrea si ammala gravemente, vittima dell’odio per se stesso, Darla è costretta a distogliere gli occhi dal monitor e a guardarsi intorno: scoprirà che il suo mondo non le basta più, e avrà bisogno di amare, di litigare, di fare spazio a chi, fino a quel momento, ha sempre respinto.

domenica 7 ottobre 2012

Romics 2012: di acquisti e lollagini varie... - Parte II



Continuiamo il nostro viaggio nel Romics 2012, dopo la prima parte di venerdì!
C'è ancora tanto da vedere e commentare...

***



... et voilà, si intravedeva anche un Axel, dritto dritto da Kingdom Hearts, con la sua bellissima divisa di pelle nera e gli occhioni verdi. Per un tremendissimo errore, il biondo alla sua sinistra è il povero Naruto, e non l'ombroso Roxas: in effetti, tra Axel e Naruto non so chi è più petulante quando si tratta di trovare i loro migliori amici che se la danno a gambe levate.... (Sasuke, Roxas, quello che fate è molto crudele, eh... solo in amore vince chi fugge, in amicizia no!... Bill in Kill Bill ha ammazzato gente per molto meno). (Potremmo dissertare ore su questa cosa ma tralasciamo xD Nd IskAdmin)


Io vorrei far notare lo sguardo truce di Ciel Phantomhive che, in mezzo tra i due, tiene lontano lo shikigami ninfomane dal SUO hell - of - a - butler Sebastian...


venerdì 5 ottobre 2012

Romics 2012: di acquisti e lollagini varie... - Parte I

Siete tutti pronti per un post sul Romics 2012?

Come ogni anno, a Roma sbarca la fiera del fumetto, appuntamento imperdibile per i cosplayers e i cacciatori di occasioni, gadget, rovine finanziarie e pezzi di cuore da tagliare e lasciare in giro.

Andiamo con ordine.

Una delegazione di Dita d'Inchiostro (composta da Carla e Nemesi) doveva incontrarsi alle 10.00 del mattino in Fiera. Orario d'apertura. Tutto era finalizzato a evitare il momento catartico in cui mandrie di studenti si sarebbero riversati nei padiglioni del Romics, impedendo qualunque ulteriore possibilità di avvicinarsi agli stand.
Senza temere di mettere in gioco la vita, sfidando la Fiera di Sabato, impavida la nostra Carla arriva all'ingresso, riesce a prendere il biglietto nel giro di soli dieci minuti e si mette in posizione di partenza per correre ai padiglioni. Determinata come solo Gemini no Saga e Kanon potrebbero esserlo insieme, pronta a soccombere al kawaii e alle tentazioni del fandom. Solo allora, però, scopre che una mano nemica ha tramato contro di lei, causando disastri inenarrabili alla povera Nemesi e all'altra amica che attendeva per gironzolar in fiera, donna che possiamo presentare sotto il nome (meritatissimo) di Cera Code (lei è CC di Code Geass).

Accordandosi con le fanciulle di fare intanto un primo giro di perlustrazione, saggiamente la nostra donna s'è avviata verso i padiglioni. Scopre innanzitutto che il padiglione 11 e il padiglione 12 si sono divisi, l'uno, quasi tutti gli stand fumettistici, l'altro quelli gastronomici (con alcune eccezioni per alcuni stand di oggettistica e collezionismo). 

Ora vi presentiamo le foto che Carla è riuscita a fare prima che l'arrivo delle grandi folle impedisse qualunque tentativo di approccio agli stand, figurarsi riuscire a fare delle fotografie. Alcune possono essere un po' fuori fuoco, abbiate pietà, se avete partecipato alle Fiere sapete che tutto scorre inesorabile e non c'è respiro per riposare!

Anzitutto, una panoramica degli stand alle dieci e dieci del mattino:


Senza perdere tempo a contemplare ho sceso le scale e mi sono tuffata a impicciarmi tra i vari espositori. Speravo di trovare qualcosa di Kuroko no Basket, che sta letteralmente facendo furore anche nei forum italiani... Purtroppo è stata la grande delusione, neanche una spillina. Non dico che non possa essermi sfuggita, ma se m'è sfuggita era messa in un posto molto "romito" e i piccoli hanno aspettato invano, nell'ombra a pigolare... In compenso, è stato un tripudio di Kuroshitsuji. Roba ovunque. Naruto ha fatto una specie di invasione, sia in giro che tra i cosplayers, decisamente non pochi a scegliere il manga di Kishimoto...


mercoledì 3 ottobre 2012

Anteprime - Inchiostrando nel mese di Ottobre 2012


Mentre agitiamo i nostri pennellini calligrafici scaldandoci per le di noi da voi amatissime recensioni, facciamo qualche schizzetto qui e lì. Pensavate mica che vi abbandonavamo tra un articolo e l'altro? Non sia mai, noi pensiamo a come rovinare la nostra vita e di conseguenza pure la vostra. 
Ecco qui le novità in arrivo, quelle che ci stuzzicano di più e qualche ideuzza adatta al mese in entrata, per non restare mai a bocca asciutta!

Ovviamente non tratteremo tutto (non veniamo pagate abbastanza... anzi, non prendiamo proprio niente ò_o Siamo solo pazze) ma segnaleremo solo quello che attrae la nostra attenzione. Queste non sono recensioni, noi non abbiamo letto/guardato/provato i prodotti qui segnalati, però lo faremo :).

Il post segnalerà le prossime uscite di Libri, Manga, Film e Videogiochi. In fondo troverete anche Tiriamo le somme del mese di... Settembre 2012, le nostre chiacchiere random sul mese appena trascorso (quello che abbiamo letto/visto/giocato :D).

Cominciamo!

~ LIBRI~

Titolo: La danza dei draghi
Autore: George R. Martin
Editore: Mondadori
Prezzo: 19 
Data di uscita: 30 Ottobre 2012
Trama: Dopo I guerrieri del Ghiaccio e I fuochi di Valyria ecco l’episodio conclusivo del nuovo capitolo della grandiosa saga fantasy che ha consacrato la statura autoriale di George R.R. Martin - Daenerys Targaryen, orgogliosa e coraggiosa erede della dinastia del drago, ha accettato un matrimonio di convenienza con Hizdar zo Loraq, ambiguo nobiluomo della città di Meereen, cinta d’assedio dalle forze dell’infame città schiavista di Yunkai. Ma in occasione della riapertura delle fosse da combattimento, Hizdar si rivela un infame cospiratore, anima nera di un attentato alla vita di Daenerys. In aiuto della regina arriva il più inaspettato degli alleati, il drago nero Drogon, cavalcando il quale Daenerys riesce a fuggire da Meereen. Il caos all’interno delle mura diventa caos anche all’esterno. Con l’esercito di Yunkai allo sbando, l’astuto nano Tyrion Lannister ne appro? tta per compiere lui stesso una temeraria fuga. Al tempo stesso, mentre oltre la Barriera di Ghiaccio, nell’estremo nord dei sette regni, cresce la terribile minaccia degli estranei, Victarion Greyjoy, ambizioso ammiraglio degli Uomini di Ferro, naviga verso l’altro continente alla ricerca proprio di Daenerys, deciso a stipulare un matrimonio dinastico. Al tempo stesso a Meereeen, mentre ancora non c’è traccia di Daenerys, una nuova inaspettata cospirazione conduce allo scatenarsi degli altri due draghi.


martedì 2 ottobre 2012

Premio Blog Diamond

Breve post per un'occasione speciale: Chiara Tinelli di Bulimia letteraria ci ha assegnato il premio Blog Diamond! Le regole sono le seguenti:

- Citare chi ha creato questo premio: Roberta-Roby Beauty, che ha creato il premio per il raggiungimento delle 100 followers sul suo blog
- Essere iscritti al nostro blog
- Premiare 5 blogger (possibilmente i più meritevoli), e ringraziare chi vi ha assegnato il premio (grazie mille Chiara! :D) 



Quindi per fare le cose per bene, ecco sotto la lista dei nostri vincitori:


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